
Adeguamento alla normativa entro il 17 dicembre per evitare le sanzioni.
Entro il 17 dicembre anche le aziende che hanno impiegato nell’ultimo anno una media di lavoratori subordinati tra i 50 e i 249 dipendenti dovranno adeguarsi alla normativa in materia di whistleblowing, il sistema che prevede l’adozione di strumenti idonei a segnalare eventuali violazioni di diritti fondamentali dei lavoratori.
Ecco gli adempimenti da effettuare in vista della scadenza.
Per garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, occorre attivare canali di segnalazione gestiti da personale dedicato e appositamente formato, eventualmente anche a soggetto esterno autonomo.
Il trattamento dei dati personali e la documentazione relativa alle segnalazioni dovranno essere gestiti rispettando le regole e i principi contenuti nel GDPR.
I canali che il datore di lavoro o ente è tenuto a mettere a disposizione dei potenziali segnalatori (whistleblowers) devono garantire, anche tramite il ricorso a strumenti di crittografia, la riservatezza dell’identità del whistleblower, della persona coinvolta e della persona comunque menzionata nella segnalazione, nonché del contenuto della segnalazione stessa e della relativa documentazione.
Per la mancata istituzione dei canali di segnalazione sono previste sanzioni da 10.000 a 50.000 euro, al verificarsi delle seguenti ipotesi:
– mancata istituzione dei canali di segnalazione;
– mancata adozione delle procedure per effettuare e gestire le segnalazioni;
– adozione di procedure non conformi a quelle fissate dal D.Lgs. n. 24/2023;
– mancato svolgimento dell’attività di verifica e dell’analisi delle segnalazioni ricevute;
– comportamenti ritorsivi;
– ostacoli alla segnalazione o tentativi di ostacolarla;
– violazione dell’obbligo di riservatezza circa l’identità del segnalante.
D.ssa Maria Manzotti – Ancona